Comunicato stampa – Iniziativa di Rai Cinema Channel “Cort-IA.”

L’associazione 100Autori si unisce a WGI nell’esprimere preoccupazione nei confronti dell’iniziativa di Rai Cinema Channel “Cort-IA.”

Il contest, al quale 100Autori ha rifiutato di dare il patrocinio, manda un messaggio poco rassicurante sulla considerazione che l’azienda ha sia del ruolo che noi sceneggiatori e registi ricopriamo, sia sulla tutela delle nostre opere.

Le associazioni degli autori sono impegnate da mesi nel cercare di mettere ordine nel sistema produttivo attuale in cui l’uso di tecnologie quali Machine Learning e IA generativa non è regolamentato e quindi fortemente esposto a rischio di abuso.

Al momento non esiste un sistema di tracciamento delle opere – testi, sceneggiature, opere audiovisive, musicali e artistiche – che i sistemi di IA ingestano per generare risposte ai prompt immessi dagli utenti. Il diritto d’autore viene così completamente ignorato, così come il consenso all’utilizzo delle nostre opere per l’addestramento della macchina. Di fatto, veniamo derubati delle nostre opere per alimentare un sistema che offre testi ricombinati a pagamento.

Il contest “Cort-IA” inoltre, è indetto da Soph-IA, che non è una casa di produzione cinematografica, ma un’azienda che fornisce “software e algoritmi di IA specifici per le esigenze della pre-produzione, della post-produzione e della distribuzione.” Questo crea un pericoloso precedente che sdogana l’utilizzo di una tecnologia predatoria e deregolamentata a danno di tutti i lavoratori della filiera dell’audiovisivo.

Ricordiamo che l’abbattimento dei costi che l’uso dell’IA promette alle produzioni si riferisce esattamente all’abbattimento del costo del nostro lavoro. Ma sappiamo per certo che la nostra professionalità, le nostre competenze, la nostra creatività e il nostro diritto all’espressione sono unici e insostituibili proprio in quanto umani. E in quanto tali vanno tutelati. Il lavoro di noi sceneggiatori e registi non può diventare una competizione con la macchina sulla velocità compilativa di testi cinematografici, né la macchina può sostituire la visione di un regista o ancor meno la comunità di artisti e tecnici che serve a realizzare un’opera audiovisiva. Un film è un’opera collettiva, frutto della creatività e dell’ingegno umano e chiediamo a Rai Cinema di riconoscerlo attraverso un lavoro comune di dialogo, tutela e supporto alla creatività e ai lavoratori dell’industria.

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