100 AUTORI, ANAC, AIR3, WGI: NO ALLA RIFORMA A PORTE CHIUSE

100 Autori, ANAC, AIR3 e WGI esprimono profonda contrarietà per i pareri espressi dalle Commissioni Cultura e Telecomunicazioni della Camera sullo schema di decreto di riforma del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (TUSMA), che ridurrebbe significativamente le quote di investimento per emittenti e piattaforme in opere cinematografiche e audiovisive realizzate da produttori indipendenti italiani ed europei.

È inaccettabile e addirittura paradossale che si voglia modificare un sistema di sostegno alla produzione e alla diffusione del cinema e della serialità nazionale teso non solo a far aumentare la quantità di opere italiane prodotte e trasmesse dagli streamers, ma anche a far crescere quell’identità culturale e quell’immaginario del nostro paese di cui parla il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.

Oltretutto la modifica immaginata che porterebbe:

  • le emittenti a ridurre gli investimenti di produzione o acquisto di opere italiane o europee, prodotte da produttori indipendenti, dall’attuale quota del 12,5% al 10% dei propri introiti netti
  • le piattaforme a ridurre gli investimenti in opere prodotte da produttori indipendenti, dall’attuale quota del 20% al 16% dei propri introiti netti
  • le emittenti a poter considerare come investimenti i costi di adattamento, adattamento e promozione pubblicitaria delle opere straniere sarebbe decisa su pressione delle stesse emittenti e piattaforme senza avere ascoltato gli autori.

Non è accettabile che le riforme vengano calate dall’alto senza alcuna spiegazione. E nello specifico delle proposte di modifica del TUSMA, appare difficile individuare i benefici che verrebbero dalla spinta alla deregulation propugnata da emittenti e piattaforme in una congiuntura di mercato caratterizzata da una crescita esponenziale dello streaming con conseguente aumento degli introiti degli steamers, nonché dello sfruttamento delle opere in tutte le forme.

Chiediamo dunque l’apertura immediata di un tavolo permanente fra governo e industria audiovisiva, attraverso il quale ripristinare un dialogo strutturale fra istituzioni e associazioni di settore sulle proposte di riforma allo studio su vari aspetti centrali per il presente ed il futuro del cinema e dell’audiovisivo italiani.

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